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I territori egizi del Vicino Oriente

Ultimo Aggiornamento: 22/02/2013 13:18
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22/02/2013 13:18

I vasti territori asiatici conquistati da Thutmose III e Amenhotep II furono tenuti sotto il dominio egizio con l’insediamento di guarnigioni e dando l’incarico di governare le varie città stato a principi fedele al faraone. Per essere maggiormente sicuri della fedeltà di questi ultimi, i sovrani Egizi adottarono una strategia particolare: presero in “ostaggio” alcuni giovani principi e li indottrinarono alla scuola del kep, la scuola di corte, così da far conoscere loro la grandezza della civiltà egizia.
Questi principi sarebbero rientrati nelle loro città e avrebbero costituito dei sovrani fedeli al faraone, anche perché rimaneva nelle mani del sovrano egizio qualche altro principe in “ostaggio”.
Questa particolare strategia fu affiancata da matrimoni diplomatici, così da creare un forte legame fra Egitto e le città vassalle.
Quest’ultima strategia fu particolarmente attiva durante i regni di Thutmose IV, che sposa la figlia, Mutemmuia, del re dei Mitanni Artatama, e Amenhotep III, che sposa la figlia, Gilu Heba / Nefertiti, del re dei Mitanni, Shuturna, e successivamente la figlia, Tadu Heba / Kiya, del nuovo re dei Mitanni, Tushratta. Fu così stabilito un periodo di pace col principale popolo del Vicino Oriente, i Mitanni, e con le varie città stato fenicie.
La presenza militare nel Vicino Oriente divenne meno importante, così da ispirare dei tentativi di rivolta. Nel contempo aumentarono le mire espansionistiche di un nuovo popolo, gli Ittiti, i quali si stavano sempre più spingendo a sud dalla loro terre d’origine, l’attuale Turchia centrale.
Dopo aver portato dalla loro parte alcune città stato, che si erano ribellate al potere egizio, gli Ittiti minacciarono sempre più i territori egizi del Vicino Oriente, grazia anche alla mancata risposta militare delle truppe del faraone durante il regno di Akhenaton.
Malgrado il legame di sangue di Nefertiti col re dei Mitanni, Tushratta, Akhenaton non fece intervenire l’esercito egizio a difesa della terra dei Mitanni, con la conseguenza che gli Ittiti poterono facilmente occupare le regioni della Siria settentrionale.
Alla fine del regno di Tutankhamon, la situazione era diventata molto pericolosa. La vedova Ankhesenamon tentò un passo importante per un trattato di pace onorevole. Vista l’assenza di eredi al trono, scrisse una lettera diplomatica al re Ittita chiedendogli in sposo uno dei suoi figli. Il matrimonio fra una regina egizia e un principe ittita avrebbe costituito un forte legame fra i due popoli e avrebbe costituito una potente federazione.
Il principe ittita fu però ucciso da sicari durante il viaggio verso l’Egitto, quasi sicuramente da contingenti dell’esercito, che non gradivano che un principe straniero si insediasse sul trono d’Egitto. Il re Ittita scatenò allora la sua furia per questo terribile affronto, attaccando alcune città fedeli al faraone.
La presenza egizia nel Vicino Oriente fu incrementata durante il regno di Horemheb, Ramessi I e Sethy I, ma alla fine la situazione sfociò in una guerra campale fra l’esercito ittita e quello egizio comandato da Ramesse II.
La famosa battaglia di Kadesh non portò a una vittoria di uno dei contendenti, ma fece forse capire a Ramesse II che era finito il periodo coloniale nel Vicino Oriente ed era forse il caso di stringere una alleanza anche con gli Ittiti.
Questa nuova politica fu forse dettata anche da nuovi nemici che si stavano affacciando nel Mediterraneo orientale. I Popoli del Mare: Shardana, Palestinesi, Libici, ecc., quasi sicuramente provenienti dalla regione del Mar Nero e dell’Egeo, erano ormai diventati così intraprendenti da sfidare la potenza egizia e sconfiggere le città fenicie, ormai quasi orfane della protezione egizia.
Malgrado il patto di non belligeranza fra Ittiti e Egizi, le cose volsero a favore dei Popoli del Mare, così da portare alla fine del millennio alla sconfitta degli Ittiti, la conquista delle città fenicie e la cancellazione di tutti i possedimenti egizi nel Vicino Oriente.
In merito ai Shardana bisogna dire che, dopo la prima sconfitta da parte di Ramesse II in seguito al loro tentativo di conquista dei territori del Delta del Nilo, essi si divisero in due parti: una passò al servizio del faraone, mentre l’altra continuò l’azione di conquista delle città cananee, schierandosi in un primo tempo dalla parte dei re Ittiti.
A Khadesh i due contingenti Shardana, mercenari del faraone e del re ittita, arrivarono così a scontrarsi in una battaglia fratricida.
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