Nell'ambito del 2° Congresso Interdisciplinare sul Cammino dell'Uomo "Il Nuovo Orizzonte", Antonio Crasto presenterà la relazione "Cosmogonia e religione egizia" (4 Maggio ore 14:30), ispirata al suo secondo saggio sull'antico Egitto DENDERA - La sacra terra della dea
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Prima della nascita del Sistema Solare erano presenti gli elementi primordiali e l'energia cosmica, che fu personificata nella dea Hathor, Sole femminile. Quando l'aggregazione fu sufficientemente elevata da innescare le reazioni termonucleari, si evidenziò il Sole, concetto espresso dai sacerdoti egizi col fatto che la vacca celeste Hathor avrebbe preso il Sole fra le sue corna e l'avrebbe portato in cielo.
Gli Egizi associarono gli astri del Sistema Solare a degli Horus, falchi, i quali per loro natura volano alti nel cielo.
Erodoto ci parla di una prima presenza di otto dèi, di una loro sostituzione con dodici dèi e quindi della trasformazione di questa seconda serie, per cui possiamo ipotizzare che i primi otto dèi egizi fossero le divinità associate agli astri del Sistema Solare.
Alcune considerazioni scientifiche mi hanno portano a ipotizzare che sia esistita una prima configurazione del Sistema Solare in cui fosse presente un pianeta X in corrispondenza della Fascia degli Asteroidi, Venere e Marte non comparissero e la Luna fosse il satellite del pianeta X.
Possiamo allora tentare di identificare le prime otto divinità di cui parla Erodoto.
Il passaggio al gruppo di dodici dèi dovrebbe corrispondere a una nuova configurazione del Sistema Solare, successiva a una catastrofe provocata dallo scontro fra un pianeta estraneo e il pianeta X. Nella nuova configurazione compaiono i pianeti Venere e Marte e il gruppo di divinità si modifica e passa da otto a dodici.
Con l’unificazione delle Due Terre, realizzata dal primo faraone Narmer agli inizi del 2° secolo del 4° millennio (secondo la cronologia lunga di Manetone – Crasto), si sentì la necessità di creare una nuova religione. Prendendo spunto dalla catastrofe che aveva colpito il Sistema Solare, i sacerdoti egizi idearono il Mito di Osiride, quale allegoria della grande catastrofe terrestre, il Diluvio Universale. Questa nuova religione aveva lo scopo di creare una giustificazione divina all’unificazione dell’Egitto e alla figura dei vari sovrani, Horus. La nuova religione aveva però anche un aspetto morale. Il bene aveva il sopravvento sul male e all’anima di chi si comportava bene era riservata una vita celeste.
di Antonio Crasto