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La Stele dell’Inventario fu scoperta da A. Mariette tra le rovine di un tempietto dedicato a Iside, a est della piramide satellite più meridionale della piramide di Cheope.
La stele conteneva il cartiglio di Khufu e fu pertanto attribuita inizialmente a questo faraone, ma il nome geroglifico Hw usato per indicare la Sfinge suggerì poi che la stele dovesse essere non anteriore al Nuovo Regno. I cartigli dei faraoni Psusenne e Amenemope trovati nel tempietto di Iside suggerirono che la stele potesse essere stata scolpita durante un restauro della XXI dinastia. Oggi si ritiene invece che sia stata scolpita nel periodo saitico da parte del faraone Amasi della XXVI dinastia, sulla base di un improbabile gioco di parole.
In ogni caso sembra possibile che il testo riporti, se pur con qualche modifica, uno scritto del faraone Cheope.

La cornice della Stele presenta il seguente testo:

L’Horus vivente: Medjdu, il re dell’Alto e Basso Egitto Khufu, dotato di vita fece, per la sua madre divina Iside / Hathor, signora del Nun, l’inventario degli dèi e diede a loro nuovamente le offerte divine. Egli restaurò il suo tempio in pietra, per far si che questi dèi fossero nel suo tempio.
Egli trovò il tempio di Iside, signora delle piramidi, presso il tempio della Sfinge e a nord-ovest del tempio di Osiride, signore di Rostau;. Egli costruì la sua piramide accanto al tempio di questa dea e costruì la piramide della principessa Henutsen accanto a questo tempio.

La parte interna della stele è composta da quattro registri, dei quali i primi tre costituiscono “l’inventario” delle divinità presenti nel tempio di Iside: Min, Upuaut, Soped, Thot, Iside, Neftis, Selkis, Arendotes, Arpocrate, Ptah, Sekmet, Horus, Hapi, Nefertum e Horemakhet (la Sfinge).

Il quarto registro specifica che il sito della Sfinge è a sud del tempio di Iside e a nord del tempio di Osiride, signore di Rostau.

Le iscrizioni del basamento sono molto rovinate e di difficile interpretazione, ma non dovrebbero aggiungere molto a quanto già detto.

In conclusione la Stele dell’Inventario ci informa che Cheope trovò a Giza: la Sfinge, il tempio della Sfinge a est della statua (nella versione della I dinastia), il tempio di Osiride (forse la parte in granito del Tempio a Valle) e sul versante di nord-est della piana il tempio di Iside.
Il fatto che Iside sia detta “Signora delle Piramidi” lascia intendere che a Giza esistevano già delle piramidi (colline sagomate in forma piramidale della I dinastia di cui parla Manetone).

Sarebbero dunque questi i templi che Cheope avrebbe fatto chiudere al momento di aprere il grande cantiere (vedi Erodono), restaurato la Sfinge e il tempio di Iside. Avrebbe ancora costruito la sua Piramide e la piramide per Henutsen.