Ho tempo fa inviato l'articolo ad un'archeologa sarda che si interessa della sacralità delle acque, la quale mi ha così risposto:
Gentile dottor Crasto
Al ritorno da un viaggio di studi con una canicola che ci costringe a stare al chiuso ho avuto modo di leggere il suo articolo. Le confesso che la sua dimestichezza nel coinvolgere gli astri per la soluzione di tutti i problemi archeologici è ammirevole anche se sono distante anni luce dalle sue conclusioni. Ho discusso con altri egittologi come la Bresciani, la Piacentini ,con Tiradritti e tanti altri studiosi della materia che la pensano come me sul fatto che le conoscenze e il senso pratico dei popoli antichi non possono essere ridotti a semplici condizionamenti dettati dagli astri. Le auguro una buona estate e una proficua osservazione del cielo.
cordiali saluti
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E' evidente che il mondo accademico è chiuso a riccio e non è pronto per le novità, sopratutto se queste non provengono da loro.
Non hanno ancora capito che gli elementi delle religioni dei popoli antichi si trovavano in cielo e che per capire le loro religioni occorre saper leggere fra le righe dei loro testi religiosi e dei loro miti.