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La titolatura reale e Khufu

Ultimo Aggiornamento: 07/07/2012 09:21
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01/07/2012 20:07

quando diventavano Faraoni prendevano anche tutte le titolature ? vuol dire che prima portavano un altro nome ? il prenomen lo prendevano quando diventavano faraoni ? come facevano i figli di Cheope ad avere il cartiglio nel loro nome?, Kufhu-ank dicono che è nato prima che Cheope diventasse faraone ...
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02/07/2012 06:48

Per quanto ne so, il nome Sa-Ra corrispondeva a quello avuto alla nascita, con una eventuale aggiunta scelta dopo l'incoronazione. Gli altri titoli era tutti scelti dopo l'incoronazione.
Per quanto riguarda i figli avuti da Khufu / Cheope ci sono ancora alcuni dubbi. Non mi risulta un Kufhu-Ank, mentre dovrebbe esistere un Ankh-khaf.
Quest'ultimo era il primogenito della sposa Henutsen e potrebbe aver avuto incarichi importanti. Non credo si possa parlare però di coreggenza
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02/07/2012 13:27

è vero, cercando meglio non è sicuro che Khufu-ankh fosse un figlio di Cheope.Io avevo letto in questo pdf a pg 13 dove c'è uno schema www.palarch.nl/wp-content/miatello_l_examining_the_grand_gallery_in_the_pyramd_of_khufu_and_its_features_pjaee_7_6_...

comunque c'è un altro esempio di figlio di cheope che porta il cartiglio del padre nel suo nome Khufukhaf
en.wikipedia.org/wiki/Khufukhaf_I
e un altro figlio ,che invece dovrebbe essere il primogenito e si chiamava Kawab, che non porta il cartiglio .Questo dovrebbe essere nato prima che Cheope diventasse faraone e nella sua tomba è rappresentato come un uomo adulto abbastanza avanti negli anni per quel epoca...
www.ancient-egypt.org/index.html
e si dice che sia morto durante il regno di Cheope. Il punto è che i 23 anni di regno attribuiti a Cheope mi sembrano pochi e forse guardando la vita dei figli si può capire qualcosa di più. Poi ho letto che solo al faraone era permesso avere più mogli perciò Kawab deve essere nato quando Cheope aveva solo una moglie ?
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02/07/2012 16:40

Avevo a suo tempo cercato di capire l'intricata successione di Khufu. Non mi quadravano infatti le ipotesi avanzate da alcuni Egittologi in merito ai disaccordi fra Djedefra e Khafra.
Sulla base di queste ipotesi gossip gli Egittologi hanno cercato di giustificare il fatto che il successore di Khufu abbia edificato la sua piramide lontano da Giza.

Il tutto mi sembra assurdo, per non dire altro.
In realtà Cheope sposò varie mogli.
La gran sposa reale fu Meritetes (sua sorella), da cui nacquero: Meresankh II, Hordjedef, Kawab e Hetepheres II.
Dalla seconda sposa, Henutsen, nacquero Ankhkhaf, Minkhaf e Khufukhaf.
Da una terza sposa il cui nome non ci è giunto nacque Radjedef.
Da una quarta sposa nacque infine Rabauf.

L'erede al trono era Kawab (figlio della gra sposa reale) e il titolo di visir spettò ai figli dellaseconda sposa, in sequenza Ankhkhaf e Minkhaf.

La successione fu complicata dalla morte naturale e non uccisione di Kawab. Si decise allora di far sposare il figlio maggiore Radjedef con la vedova dell'erede al trono morto. Heterpheres che era figlia della gran sposa reale mantenne così il titolo di sposa del nuovo erede al trono e alla morte di Khufu assunse quello di sposa del dio, Radjedef.

Radjedef morì senza lasciare eredi, per cui il trono passò a Khufukhaf.
Con Radjedef era cresciuta l'importanza del clero di Iwn / Heliopolis, per cui Khufukhaf dopo un breve periodo di regno cambiò il suo nome assumendo quello di Rakhaf / Khafra / Chefren.

Ecco il motivo per cui al museo del Cairo si può vedere un sarcofago col nome Khufukhaf.


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02/07/2012 16:47

Quanto scrive la pagina Wikipedia è un'ipotesi che chiaramente non giustifica il nome di Khufukhaf entro il cartiglio.
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02/07/2012 18:06

In realtà più che di nome Khufukhaf entro il cartiglio si dovrebbe parlare di Khufu divinizzato. Solamente Khufu è entro il cartiglio

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04/07/2012 18:48

sapete dirmi se sulla lista di Abydos e di Sakkara è usato il prenomen o il nomen ? su wiki è scritto che il nomen non era ancora in uso al tempo di Cheope ma nella G.P. nelle camere sopra la camera del re sono segnati tutti e due le titolature ...
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05/07/2012 17:15

E' una delle tante imprecisioni di Wiki. Il nome veniva dato alla nascita e veniva mantenuto anche dopo l'incoronazione eventualmente con qulche aggiunta a carattere religioso, tipo amato da..., prescelto da ....
E' più corretto dire che non si può parlare di nome Sa Ra, in quanto questo implica un riferimento a Ra e inizia con Djedefra

La lista di Abidos dovrebbe contenere sia il nome che il prenome

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05/07/2012 17:18

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05/07/2012 22:32

perchè nella lista di Abydos nel cartiglio di Cheope c'è solo una "quaglia" e invece nel cartiglio nella G.P. ce ne sono due ? che significato hanno ?




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06/07/2012 08:24

Questa differenza è ben conosciuta. La quaglia significa w/u, per cui la traduzione sarebbe Khuf o Khufu. In realtà il nome è monco perche manca il nome del dio Khnum.
Quindi Khnum mi protegge. La mancanza di una vocale sembra non essere un grave errore...
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06/07/2012 13:43

io ho molti dubbi sui geroglifici trovati all'interno della G.P. per via di tutto quello che ho letto su Vyse. Bauval sotiene anche che ci sono molti errori di ortografia su quei geroglifici, anche se i geroglifici fossero falsi non vuol dire ,comunque, che la piramide non sia di Cheope.
Ho trovato delle iscrizioni col nome Horus di Cheope e accanto il cartiglio ovale(nomen) ma a parte la seguente pagina non riesco a trovare altro materiale su queste iscrizioni. Riguardano una delle spedizioni fatte fare da Cheope ....
ancientegypt3.blogspot.it/2008_11_01_archive.html
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06/07/2012 16:25

Gli errori nei geroglifici sembrano limitarsi al geroglifico di Ra (cerchio con puntino al centro) invece del setaccio (cerchio con varie righe orizzontali)
Non mi sembra così grave da ipotizzare che siano stati scritti dagli uomini di Vyse.
Per il link ci darò un'occhiata. Ho però gia visto qualcosa che non mi torna nella cronologia


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06/07/2012 22:25

gli errori compaiono anche sulle altre scritte, questo è quello che riporta Bauval
"Va notato che i marchi di cava furono scoperti soltanto nelle quattro camere di sostegno aperte da Vyse stesso, e non nella camera immediatamente al di sotto dì esse (e immediatamente sopra il soffitto della Camera del Re) che fu aperta da un precedente esploratore, Nathaniel Davison, nel 1765. E anche degno di nota che il diario di Vyse del giorno in cui per la prima volta aprì ed ebbe accesso alla più bassa delle «sue» quattro camere (ossia quella al di sopra della camera di Davison) riporti un minuzioso esame ma non accenni minimamente a geroglifici vistosamente dipinti in rosso sui muri. Il giorno successivo, invece, quando Vyse ritornò nella Camera con dei testimoni, i geroglifici erano improvvisamente lì – come se fossero stati dipinti durante la notte.
2. Come uno dei detrattori di Vyse ha acutamente notato: «la prospettiva e gli angoli su cui erano tracciate le scritte indicano che non potevano essere stati dipinti dai cavapietre prima che Ì blocchi venissero spostati, ma da qualcuno che lavorava negli spazi ristretti delle camere di sostegno dopo che i blocchi erano stati piazzati nella Piramide. Le istruzioni per collocare i blocchi entro un progetto di costruzione [ossia ciò che i marchi di cava pretendono di essere] non servono a nulla se l’opera è già stata compiuta. Evidentemente furono aggiunti da qualcun altro e non dagli stessi costruttori».
3. Nei geroglìfici ci sono spaventosi errori dì «ortografia». Questo problema fu sollevato per la prima volta nel XIX secolo da Samuel Birch, un esperto di lingua egizia amica del British Museum. Benché nessun altro né prima né dopo avesse prestato alcuna attenzione alle sue osservazioni, Birch aveva notato un particolare molto importante, ossia che gli stili di scrittura dei «marchi di cava» sono uno strano, anomalo guazzabuglio di epoche diverse. Alcune delle forme corsive e dei titoli usati in queste scritte che si presuppone appartenessero alla quarta dinastia non sono state trovate in nessun altro luogo in Egitto fino al Medio Regno, circa 1000 anni dopo (quando divennero molto diffuse). Altre sono rimaste sconosciute fino alla ventiseiesìma dinastia (664-525 a.C.). Ma forse l’aspetto più appariscente è l’uso di certe parole e frasi assolutamente unico e paradossale che non si trova da nessun’altra parte nell’intero ed esteso patrimonio di scritti che ci è giunto dai tempi degli antichi egizi. Per fare un esempio, il geroglifico che significa «buono, clemente» compare dove si vuole indicare il numero 18.
4. Nei marchi di cava ci sono difficoltà persino con il nome dello stesso Khufu. È scritto infatti in modo sbagliato (un puntino con sopra un cerchio al posto di un semplice cerchio pieno) e l’errore – così come l’uso del geroglifico che sta per «buono, clemente» – non si trova ripetuto in nessun’altra iscrizione della lingua egizia antica. E interessante però notare che questo errore nella grafia del nome dì Khufu si verifica negli unici due documenti-sorgente sui geroglifici che sarebbero stati disponibili per Vyse nel 1837: sì tratta di due libri, il Voyage de l’Arabie Pefree di Leon de Laborde e Materia Hieroglyphica di Sir John Gardner Wilkinson."

sapendo come si scrive "buono,clemente" penso che si possa controllare se ciò che afferma Bauval corrisponde a verità.
Come si scrivono i numeri in egiziano mi sembra abbastanza semplice, come è possibile che nessun altro se ne sia accorto ?
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07/07/2012 09:21

Non so che dirti? Penso che la problematica sia stata analizzata da qualche Egittologo il quale deve aver pubblicato i suoi studi. L'argomento è spinoso e non è oggetto di divulgazione, così come altre problematiche connesse alla civiltà egizia.
Trovo difficile che Vyse abbia scitto in una notte tanti geroglifici. Per passare alla storia era sufficiente scrivere Khufu o una sua variente.
In merito all'errore sul numero andrebbero visti i geroglifici...
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