Alcuni archeologi e egittologi hanno asserito che ho la tendenza a riportare tutto in cielo.
Parlando di dèi e considerando che i pianeti hanno i nomi degli dèi principali greci ed egizi, mi sembra chiaro che la chiave di molti miti debba essere riportata alla religione solare e alla storia del Sistema solare.
Il Sistema solare subì nel Paleolitico superiore (circa 30000 anni fa) una immane catastrofe che coinvolse il pianeta X e il suo satellite (associati rispettivamente a Hathor (dea madre e Sole femminile) e all’ultimo nato Sah e un pianeta estraneo Apophis (serpente fiammeggiante), per cui ritengo che l’ureus possa essere inteso come la cattura in orbita solare dello spirito distruttivo del serpente Apophis. Il Sole Ra tenne in orbita Apophis / Ureus e questo elemento divenne una sua arma distruttiva.
Dopo la catastrofe alcuni astri del Sistema solare furono riposizionati, per cui il pianeta X divenne Venere / la Fenice, il suo satellite divenne la Luna / Thoth e il pianeta intruso divenne Marte / Montu.
Al momento della creazione del Mito di Osiride i sacerdoti egizi si ispirarono alla religione stellare in cui si considerava lo scontro fra fratelli pianeti e la morte e trasfigurazione di alcune divinità (Hathor si trasfigurò in Sopedet / Sirio e Sah in Orione / Betelgeuse.
Furono così creati i seguenti sincretismi Iside = Hathor, Osiride = Sah e Seth = Apophis. Vista la sorte del satellite del pianeta X, Osiride fu associato alla Luna e il suo smembramento in 14 pezzi fu associato al crescente lunare.
Detto questo, il male causato dalla pesante corona Atef di Osiride potrebbe ricordare le distruzioni provocate dall’impatto cosmico sulla Luna. Queste distruzioni potevano risultare mortali, ma il Sole Ra fece si che la Luna fosse attratta dalla Terra (Geb) e non si distruggesse in un impatto solare. Ra “tolse il pus e il sangue” dalla testa di Osiride, e diede una nuova vita al suo ultimo figlio.